martedì 3 aprile 2012

Piove piove la gatta


non si muove... I bambini giocano a biglie noncuranti dei nuvoloni minacciosi, mentre noi duri ci rintaniamo da Hermann Helmers. Oggi saremmo rimasti in ogni caso a Namche per permettere agli amici che ci hanno raggiunto ieri di acclimatarsi un po'. Il maltempo ha messo una pietra sopra all'eventuale dubbio se accelerare e ripartire con un acclimatamento approssimativo. Ieri prima cena tutti insieme allegramente. Simo The Legend, Jagat Limbu, Hans Peter e Helmut Karbon, Alle Tattoo, Dominik ed io. Con noi anche Angela, una ricercatrice di Como che lavora alla Piramide per il CNR, un altro ricercatore francese e una giornalista cinese, incontrati allo Sherpaland lodge.

Scorci di Namche






Ed ecco come io e Alle siamo arrivati fin qui.
30 marzo.

(Da Phakding) Il sentiero prosegue verso nord su per la valle del Dudh Kosi, circa 100 mt. sopra la riva occidentale del fiume. Dopo aver attraversato un ruscelletto il percorso sale su per la collina, per giungere dopo una cascata a Benkar (2700 metri) ed in seguito Chomoa. In questo tratto di sentiero i villaggi si alternano a lussureggianti foreste di rododendri, magnolie e abeti giganti. Si prosegue per Monjo, dove il sentiero entra nel Parco nazionale Sagarmatha (Everest), attraversando il Dudh Kosi e seguendone la riva occidentale. Si incontra il villaggio di Jorsale a 2850 metri per poi proseguire lungo il fiume e la valle ricoperta di boschi, da dove si gode uno scorcio dell'Everest oltre la cresta del Nuptse. Arrivo a Namche. 

Del trekking Alle Tattoo dice:
"Essendo io un Ciòccapiatti (vd video) avevo un'idea talmente diversa di questo trekking che pensavo:
fosse una strada solo in salita e invece è stato tutto un saliscendi;
che i ponti tibetani fossero in legno e corda e invece sono in acciaio;
di patire freddo e calpestare erba o lasciare impronte sulla neve e invece abbiamo sudato 7 camicie e mangiato tanta polvere.
La soddisfazione di arrivare per primi a Namche Bazaar, sarà un vanto per tutta la vita. Ovviamente solo perché siamo partiti prima, ma che c'emporta!?!"

Rufus dice:
"Come spesso accade, io sono partita informandomi poco sui dettagli di quello che venivo a fare. Mi piace farmi sorprendere e in questo caso l'idea era quella di NON farmi spaventare, di NON sapere quanta fatica o quanti ostacoli avrei dovuto affrontare. Tanto sarebbero stati gestibili, di questo ne ero sicura. Mi è piaciuto mangiare polvere, sentire che le mie gambe ce la potevano fare ma il mio fiato un po' meno, accelerare da idiota per poi subito dopo rallentare da saggia. Riempire lo zaino di bons bons per i bambini, davvero uguali in tutto il mondo, fare i ponti con il cuore in gola, almeno i primi, e poi divertirmi come al luna park, scoprire che è un trekking a portata di tanti non di pochi. Adorare il sole. Far girare il cilindro per purificare la mia anima e pregare con Jagat Limbu per avere più soldi... Sentirmi un nulla pensante in una natura che mi inghiotte. E sì, mi è piaciuto da matti arrivare per prima a Namche insieme ad Alle Tattoo. Il Ciòccapiatti + la Turigliona non hanno mai pensato di mollare, proprio mai, e ce l'hanno fatta! Evviva!"

Riorganizzazione della logistica per il team che rientra












Qui vedendo le facce di Rufus e Alle, 
il militare ha chiesto: "dove è il vostro sherpa?"






Belle le montagne! Peccato che il Ciòccapiatti 
e la Turigliona non sapessero di cosa si tratta...


Finalmente un segnale che stiamo per arrivare...




Evviva!