lunedì 31 gennaio 2011

Ancora New York???

Rufus compie 1 anno e lo celebra scegliendo una nuova veste, e chiudendo il diario dell'ultimo viaggio, che guarda caso... finisce proprio dove tutto ebbe inizio il 31 gennaio 2010: a New York City.  Non ci potrebbe essere modo migliore per festeggiare!  
Ringraziamenti speciali vanno agli amici fedeli e ai tanti lettori entusiasti, che hanno saputo dare buoni consigli. Per il nuovo anno Rufus invita tutti ad essere meno timidi, e a commentare così pubblicamente i posts senza freni.  Suggerimenti, critiche e richieste aiutano a migliorare. E poi è molto più interessante un diario interattivo, no?
Buon Compleanno Rufus!


Il mio frigo è di quelli un po' kitsch, oppure di quelli allegri - a seconda dei punti di vista e del gusto - pieni di foto significative, biglietti da visita da avere sempre a portata di mano, messaggi-monito tipo "scrivere è l'arte di tenere il culo incollato alla sedia", e tanti magneti portati a casa dai viaggi.  Unico souvenir very turistico concesso.
La parte più alta, la vetta, la punta della piramide, il cielo, insomma la più importante, è dedicata interamente a New York.  Così come 3 scaffali della libreria viaggi, sono occupati da guide e libri su New York.  


"Sì New York è la mia ossessione!".  E invece di preoccuparmi di questa ossessione, di cercare di curarla, di contrastarla come una malattia, o di cambiare rotta stuzzicata da chi chiede con aria di sufficienza "ancora New York???", ho deciso di coltivarla, alimentarla, farla esplodere in tutta la sua potenzialità.  Perché sono convinta che così arriverò a qualcosa.  A qualcosa di buono.  Per tutti quelli che pensano che andare una prima volta, e poi ritornare di nuovo e poi di nuovo ancora in un posto come NYC possa essere noioso, considerate me un  esploratore curioso e instancabile per conto terzi.  Caricate nello zaino tutto quello che leggete in questo blog - i post precedenti su NY sono ricchi di indicazioni utili - e quando siete pronti, partite per la vostra parte di scoperta. 
E' davvero tutto un Mondo da conoscere, e lo si può fare come si vuole, superficialmente oppure in profondità.  Anche solo respirando con tutti i sensi come ha fatto Rufus questa volta.  No limits at all. Che bello!

Mannahatta by Walt Whitman


I was asking for something specific and perfect for my city,


Whereupon, lo! upsprang the aboriginal name!

Now I see what there is in a name, a word, liquid, sane, unruly,
musical, self-sufficient;
I see that the word of my city is that word up there,
Because I see that word nested in nests of water-bays, superb, with
tall and wonderful spires,
Rich, hemm'd thick all around with sailships and steamships--an
island sixteen miles long, solid-founded,
Numberless crowded streets--high growths of iron, slender, strong,
light, splendidly uprising toward clear skies;
Tide swift and ample, well-loved by me, toward sundown,
The flowing sea-currents, the little islands, larger adjoining
islands, the heights, the villas,
The countless masts, the white shore-steamers, the lighters, the
ferry-boats, the black sea-steamers well-model'd; 10
The down-town streets, the jobbers' houses of business--the houses of
business of the ship-merchants, and money-brokers--the river-
streets;
Immigrants arriving, fifteen or twenty thousand in a week;
The carts hauling goods--the manly race of drivers of horses--the
brown-faced sailors;
The summer air, the bright sun shining, and the sailing clouds aloft;
The winter snows, the sleigh-bells--the broken ice in the river,
passing along, up or down, with the flood tide or ebb-tide;
The mechanics of the city, the masters, well-form'd, beautiful-faced,
looking you straight in the eyes;
Trottoirs throng'd--vehicles--Broadway--the women--the shops and
shows,
The parades, processions, bugles playing, flags flying, drums
beating;
A million people--manners free and superb--open voices--hospitality--
the most courageous and friendly young men;
The free city! no slaves! no owners of slaves! 20
The beautiful city, the city of hurried and sparkling waters! the
city of spires and masts!
The city nested in bays! my city!
The city of such women, I am mad to be with them! I will return after
death to be with them!
The city of such young men, I swear I cannot live happy, without I
often go talk, walk, eat, drink, sleep, with them!


Dal 27 dicembre in poi - New York City a tema

Neve
 4 ore di ritardo nella partenza da LAX, 1 ora fermi sulla pista perchè le macchinine che agganciano il siluro e lo accompagnano al finger slittano come pinguini giocosi sulla pancia. 3 ore di attesa del bagaglio - inutile dire che la piccola area domestic di AA era congestionata -. 1 ora di coda per il taxi.  Il tutto fa un totale ritardo di 9 ore circa.  L'esclamazione finale però è "Ce l'abbiamo fatta! Siamo stati fortunati".  Già perché quel volo, il nostro, è stato l'unico a partire negli ultimi 3 giorni dalla bufera che ha investito NYC e l'ha trasformata in una torta glassata.  Paesaggio elettrizzante, per il turista che ce l'ha fatta.  



Per residenti e tutti coloro che sono rimasti ai blocchi di partenza: un vero disastro.Times Square è un'ambientazione da film fantascientifico con ruspe e camion giganti in fermento per l'ordine di ripulire il quadrato in tempo per i festeggiamenti del 31.  Tutto ciò che esce da quel quadrato, è rimasto paesaggio da fotografare all'insegna di "quando mi ricapita di vedere NY in questo stato".  Chiaramente tutti molto meno soddisfatti appena fuori dal fulcro sensibile, dove la pulizia è stata delegata unofficially ai gestori di negozi e locali.  Per una settimana gli stivali di gomma sono stati l'accessorio moda d'obbligo per guadare la melma di ghiaccio neve e olio nero a quasi ogni incrocio.  Manubri di bici come bucaneve che fanno capolino da blocchi giganti temporaneamente parcheggiati dalle ruspe ai lati delle strade e auto in veri e propri box di ghiaccio in attesa del disgelo.  

Tutto molto funny, se la tua non è tra quelle.


*****
Musicals

Curiosità.  Per tutto.  Anche qualcosa che non ti appartiene.  Almeno nella tua idea preconcetta.  Anche di te stesso.  Questo dico a chi mi risponde "che barba i musicals.  Non mi piacciono i balli e i canti."  Certo, io ne sono affascinata fin da bambina e ritrovarmi seduta proprio in un teatro di Broadway la prima volta è stata un'emozione fortissima.  Però chi mi accompagnava allora e così ha sempre fatto negli ultimi anni, non si porta appresso quel carico di emozioni ingigantite dalla fantasia infantile.  Anzi.  A suo vantaggio c'è un grande amore per la musica.  Tutta.  Ma se si fosse fermato all'idea di canto e ballo retrò su un palcoscenico, non sarei riuscita a condividere con lui l'esperienza "musical".  Questa volta, nell'indecisione, ce ne siamo regalati due...  
Mamma Mia!  Se vi è piaciuto il film - non fatevi frenare dal "so già di cosa si tratta, perchè l'ho già visto sul grande schermo", perché mancando totalmente quel filtro e vivendolo in 3D live, immagini, suoni, colori, ambientazioni coinvolgono e fanno divertire all'ennesima potenza. Il pubblico in piedi per cantare e ballare insieme agli attori, non è cosa che capita di frequente a teatro.  Bello davvero!
@ Winter Garden Theatre - 1634 Broadway @ 
.newyorkcitytheatre.com/theaters/wintergardentheater/theater.php

Il secondo è stato invece Jersey Boys.  Questo musical ripercorre la vita, l'ascesa difficile verso il successo di Frankie Valli e i Four Seasons - quelli di Beggin, di Can't take my eyes off you, di My eyes adored you, capito? Se avete solo un bonus da giocarvi con compagno compagna o amici, a Broadway andate a vedere questo!  
@ August Wilson Theatre - 245 West 52nd
.newyorkcitytheatre.com/theaters/augustwilsontheater/theater.php

E fatevi rassicurare ed entusiasmare dalle qualità artistiche di attori che sanno cantare, ballare, recitare.  Per davvero.  Forse in epoca di veline e quant'altro abbiamo bisogno di godere della bravura di gente dello spettacolo che si può definire tale a tutto tondo.  E fa riscoprire il teatro, il divertimento a teatro, anche in modo leggero, dando valore all'impegno, allo studio costante e alla professionalità.  Veri lavoratori che 7 giorni su 7 per mesi e mesi mettono in scena lo stesso spettacolo regalando ad ogni nuovo pubblico le stesse emozioni.  Instancabilmente.

Qualcuno mi ha chiesto come fare per prendere i biglietti.  Ci sono molteplici possibilità, il TKTS a Times Square che fa da botteghino per tutti i teatri e vende i biglietti dello spettacolo del giorno stesso con sconti dal 25 al 50% .nyctourist.com/broadway_tkts.asp, gli innumerevoli siti web come .playbill.com, oppure come faccio io, potete recarvi direttamente al teatro che ospita lo spettacolo.  Chiaramente chi prima arriva meglio alloggia.  Ma a me è capitato anche di fermarmi a comprare il biglietto ed entrare subito a vedere lo spettacolo di rientro da una giornata di sightseeing e compere.  Con tanto di shopping bags da incastrare sotto la poltrona... Se penso, che per andare a teatro in Italia scelgo con cura il look...

*****
Artisti italiani a NYC 
- quando mangiare con la mente e gli occhi è tanto importante quanto riempire la bocca e la pancia

The Pan American Highway is a network of roads measuring about 47,958 kilometers (29,800 miles) in total length. Except for an 87 kilometers (54 mi) rainforest break, called the Darién Gap, the road links the mainland nations of the Americas in a connected highway system. According to Guinness World Records, the Pan-American Highway is the world's longest "motorable road". The Pan-American Highway passes through many diverse climates and ecological types, from dense jungles, to arid deserts, to cold mountain passes. Since the highway passes through many countries, it is far from uniform. Some stretches of the highway are passable only during the dry season, and in many regions driving is occasionally hazardous.
The Pan-American Highway travels through 14 countries:
Important spurs also lead into BoliviaBrazilParaguayUruguay and Venezuela.
The Pan American Highway goes north out of Mexico into The United States at Laredo, Texas. From there, no official route exists between there and Prudhoe Bay. Streches of road lay claim to the Pan American Highway in Canada and The United States. Interstate 35 is named Pan American Expressway through San Antonio, Texas. The Pan American Highway Association http://panamericanhighway.org/ Claims U.S. Route 81 from McPherson, Kansas to Watertown, South Dakota. The Alaska Highway through Alaska, the Yukon and Northern British Columbia also claims to be part of the Pan American Highway. Da en.wikipedia.org

Ecco uno dei biglietti da visita speciali sul frigo.  Del locale molto cool di Max, un amico autentico cittadino del mondo.
premessa sulla Pan American Highway è dovuta perchè, ho scoperto, essere stata la fonte di ispirazione che ha portato questo amico a realizzare una cosa praticamente impossibile a New York: in una città dove trovi tutto, ma proprio tutto, lui è riuscito a offrire qualcosa che non c'era.  Che cosa?  Food and drinks originali dei paesi attraversati dalla panamericana - da qui bistro panamericano.

Food and Drinks della Carretera Panamericana
Lo sapevo cosa avrei trovato girato l'angolo su Prince Street.  
Più o meno lo sapevo.  Quando attenta a non rompermi l'osso del collo sulle lastre di ghiaccio - siamo a Nolita, lontani dal quadrato ripulito... -, ho avvistato la tettoia di lamiera arrangiata alla meno peggio - apparentemente alla meno peggio -, e delle scritte di gesso su metallo zigrinato, l'ho riconosciuta immediatamente.  Ho sentito il profumo della vecchia officina meccanica che mi era stata descritta con tanta poesia.  Sono entrata e mi sono sentita subito riscaldata da un accento spagnolo indelebile che mi ha fatto sentire a casa.  Mica è la mia lingua lo spagnolo.  Ma noi italiani siamo rincuorati da questo suono simile al nostro, così gioioso e lontano da quello anglosassone.  


In un attimo fotografo l'insieme e i dettagli.  Per ritrovare i racconti.  Eccolo il protagonista, il bancone rivestito di piastrelle bianche che ricorda il lavaggio di parti meccaniche e motori, che ti accoglie appena entri e ti accompagna fino a una piccola area lounge in fondo.  Due ruoli impersonifica questo protagonista.  E' finestra su cui sporgersi per scoprire la meraviglia di liquori ben disposti dietro - rigorosamente panamericani - e maneggiati con destrezza dal carismatico barista tutto di casa nostra.  Contemporaneamente è tavolone conviviale che permette anche di attaccare bottone con quel barista.  Tavole di legno per terra, mattonelle a parete, frame di caminetto, rosoni al soffitto, poltroncine anni '50, lampade da meccanico trouble lights (=luce del problema, che fa scovare il problema), contribuiscono a creare quello che mi è stato spiegato, si chiama industrial vintage.  Tutto da rubare con gli occhi piano piano.  Mentre gusto guacamole con veri nachos, una buona feijoada e sorseggio una caipirinha.  
Photo  © Michele Palazzo

C'è un'atmosfera  accogliente, amichevole e allegra.  Ecco perchè ci torni.  Una volta per la cena, un'altra per un cocktail e una chiacchierata al bancone con Paolo, un'altra per una veloce torta (il messicano di sandwich) a pranzo, un'altra per...

Questa è la realizzazione di un sogno.  Come tutti i sogni sprigiona una grande energia.  Che fa sognare a sua volta.  
Andate a toccare con mano e dite che vi manda Rufus.

.oficinalatinanyc.com
24 Prince Street, NY



Nolita, sometimes written as NoLIta (North of Little Italy), is a neighborhood in the borough of Manhattan in New York City. Nolita is bounded on the north by Houston Street, on the east by the Bowery, on the south roughly by Broome Street, and on the west byLafayette Street. It lies east of SoHo, south of NoHo, west of the Lower East Side, and north of Little Italy and Chinatown.The neighborhood was long regarded as part of Little Italy, but has lost much of its recognizable Italian character in recent decades because of the migration of Italian-Americans out of Manhattan. Many elderly descendants of Italian immigrants continue to live in the neighborhood.
Moreover, the Feast of San Gennaro, dedicated to Saint Januarius, "pope of Naples," is held in the neighborhood every year following Labor Day, on Mulberry Street between Houston and Grand Streets. The feast, as recreated on Elizabeth Street between Prince and Houston, was featured in Godfather III, in the scene in which the character played by Andy Garcia murdered the character played by Joe Mantegna.
In the second half of the 1990s, the neighborhood saw an influx of yuppies and an explosion of expensive retail boutiques and trendy restaurants and bars. After previous unsuccessful tries to pitch the neighborhood as part of SoHo, real estate promoters and others came up with several different names for consideration of this newly upscale neighborhood. The name that stuck, as documented in an article on May 5, 1996 in the New York Times City Section debating various monikers for the newly trendy area, was Nolita, an abbreviation forNorth of Little Italy. This name follows the portmanteau pattern started by SoHo (South of Houston Street), and TriBeCa (Triangle BelowCanal Street).
The neighborhood includes St. Patrick's Old Cathedral, at the corner of Mott and Prince Streets, which opened in 1815 and was rebuilt in 1868 after a fire. The cornerstone was laid on June 8, 1809. This building served as New York City's Roman Catholic cathedral until the new St. Patrick's Cathedral was opened on Fifth Avenue in Midtown in 1879. St. Patrick's Old Cathedral is now a parish church.
Another neighborhood landmark is the Puck Building, an ornate structure built in 1885 on the corner of Houston and Lafayette Streets, which originally housed the headquarters of the now-defunct Puck Magazine.
NOTABLE RESIDENTS
Martin Scorsese was born and raised in the neighborhood, on Elizabeth Street between Prince and Houston, where his grandparents, Italian immigrants, also lived.
.en.wikipedia.org/wiki/Nolita


Per chi ha voglia di perdersi, tutto su Martin Scorsese su .scorsesefilms.com/bio.htm

*****
Quante cose ancora da raccontare... ma ora vado a festeggiare.  
Ho deciso, farò un post solo di immagini e didascalie.  Per stuzzicare l'appetito... soprattutto di chi pensa che ci si possa annoiare a NYC...
bientôt amici