martedì 10 aprile 2012

Uff oggi è dura

Stamattina mi sono alzata di umore nero. Ho sognato di rientrare a casa, in Italia, ma solo per un paio di giorni, poi sarei dovuta ritornare a Dingboche.
Tra noi ciòccapiatti, io Alle e Dominik, ogni volta che ci chiediamo “che giorno è?”, alla risposta puntuale di uno dei tre, segue il commento “cavolo sembra di essere qui da due mesi almeno…” invece sono solo 15 giorni. Questo da l’idea di quanto remoti siano i luoghi in cui ci troviamo, lontanissimi dalle nostre vite e dal nostro mondo con 2 voli e 2 settimane di viaggio tra camminate e pause di acclimatamento.  Figuriamoci se rientro a casa solo per un paio di giorni!  … I sogni sono sogni. O incubi.


Arrivo a Dingboche

Il maltempo non aiuta di certo a migliorare l’umore. E purtroppo neanche la familiare e piacevole cantilena dei brasiliani che riempiono il lodge mi rallegra. Per cercare di dare una svolta positiva, ho pensato di coccolarmi con quello che offre questo posto. Prima con una colazione di lusso: apple pancake (alle mele) con caffè nero. 



E poi mi sono chiesta “ma perchè devo soffrire il freddo per la regola che la stufa a sterco di yak viene accesa solo alle 17?"  E quindi mi sono ritrovata a fare una domanda che mai nella vita avrei pensato di porre: “can I buy some shit? posso comprare un po’ di merda?”  E così da qualche minuto la fiamma è partita e i miei amici gestori del lodge ne stanno approfittando per scaldare l’acqua.

Io sono arrivata a Dingboche ieri, dopo una passeggiata di 1 h e mezza insieme a Jagat Limbu, ormai mio supervisore, e Dawa Sherpa.  Dobbiamo rimanere finchè il resto del gruppo non rientrerà dall’Island Peak. Mi piace molto il lodge qui. Ci sono dei comfort che non troveremo più per il resto del trekking. Ovvero possibilità di doccia calda e una toilet abbastanza pulita. 

Asciugatura con messa in piega...

E’ incredibile come i propri criteri di valutazione subiscano un drastico ridimensionamento. Fino a prima di essere qui, non avrei fatto pp in una toilet del genere, piuttosto mi sarei tenuta fino a casa a costo di scoppiare. Qui non vedevo l’ora di arrivare al Khumbu Resort, questo il nome del lodge, per avere questo servizio - in comune - a 5 stelle!



Ieri, a Chhukhung, anche Alle mi diceva che prima di questa esperienza controllava sempre tutto, ripuliva i bicchieri prima di bere, le posate prima di mangiare. Ora appena entra nel lodge butta dentro una bevanda calda senza neanche guardare da dove viene e dove è contenuta. Tra un paio di giorni lo vedremo abbracciato a uno yak…

A proposito di yak, qui sono un bene supremo. Fanno da mezzo di trasporto carichi pesanti, da trattore per l’aratro, la loro cacca è fonte energetica, il loro latte è nutrimento e a fine corsa diventano carne da macello. Mi riportano alla memoria i racconti dei miei nonni, quando anche da noi avere una mucca era indice di ricchezza.  Non poi tanto tempo fa… E mi chiedo: perchè non usiamo anche noi lo sterco di vacca per alimentare le stufe? Più ecologico di così! Altro che pellet! Forse troppo ecologico e soprattutto troppo economico…



Processo di trasformazione dello sterco in combustibile...


Nel frattempo è arrivata la notizia che The Legend e i Karbon stanno già ridiscendendo l’Island Peak. Secondo i calcoli di Jagat, saranno a Dingboche nel primissimo pomeriggio. 

Per passare il tempo mi sono avventurata nel bucato a mano, eccolo documentato:
Dawa Sherpa mi prepara la bacinella con l'acqua calda

Peccato che poi la lavanderia sia all'aperto. (Notare gli UGG comprati in 5th Ave NYC...)

Ecco il risultato sulle mani

E peccato che inizi a nevigare acc!!!


Ora non mi resta che attendere il rientro dei vittoriosi dalla vetta dell'Island Peak!