sabato 27 agosto 2011

A grande richiesta

Eh sì sono ancora a New York, il volo è stato cancellato e per il momento sembra che il mio soggiorno si prolunghi di ben 4 giorni. Tutto grazie a questa santa della Irene... Tanti i messaggi ricevuti e le richieste di un "va tutto bene?". Va tutto bene. 
La situazione è bizzarra - per usare volutamente un termine che regali un pizzico di leggiadria. Nel punto più alto di Manhattan, non proprio vicini al mare, forse ce lo si può permettere. La televisione trasmette le news meteo che seguono minuto per minuto l'avanzata della corazzata Irene, nonché gli official press releases di Bloomberg che aggiornano sulla gestione logistica della situazione, allarmano la popolazione invitandola a seguire le direttive di evacuazione in alcune aree, e di prepararsi a stare chiusi in casa in altre. I toni sono allarmistici. E immagino che lo siano anche quelli delle televisioni straniere. Lo capisco dai messaggi che ricevo. Io sto vivendo la cosa in modo strano. Non sono allarmata. Capisco la necessità, anzi l'obbligo, per una città di questo tipo di organizzarsi il più possibile e prevenire e/o contenere la catastrofe. Si parla di un territorio esteso e di una varietà di popolazione, e di relative possibilità di difesa, o fuga, o protezione, piuttosto ampie. Quindi poche istruzioni base, dette ad alta voce, ripetute in continuazione tipo "la vostra vita è più importante della vostra casa" possono sembrare inutili per chi vive a Park Avenue e magari è già al caldo a Malibù da un giorno, e meno scontate per chi invece vive nel Bronx. E i senza tetto? Nel loro caso in effetti conta poco quello che dice Bloomberg alla TV... 
Chi come me, qui in questo punto, sta per strada il più possibile, lo fa per due ragioni. Uno perché già soffre di claustrofobia all'idea che si realizzi quello che stanno dicendo alla TV, e che quindi per almeno 12 h, noi non evacuati, dovremmo stare rinchiusi in casa o in una stanza d'albergo. In effetti per strada sono più gli stranieri che i newyorkesi che venerdì sono fuggiti per un long WE lontani da qui - parliamo sempre di chi può -. L'altra ragione è che c'è curiosità mista a incredulità. Se fossimo in un'altra epoca, senza comunicazione media, o una comunicazione rallentata, gireremmo per strada magari puntando il naso verso l'alto e chiedendoci che razza di acquazzone sta per arrivare visto la massa nera che sta girando qua sopra. Ma avremmo l'idea che una giacca waterproof o un ombrello ci basterebbero.  Invece sapere che sta accadendo qualcosa di grande, più grande di quello che puoi immaginare, di quello che hai mai visto, o l'hai visto solo in un film, e contemporaneamente avere una vocina che ti dice "quando mai mi ricapita un'occasione così?", ecco tutto questo ti regala una certa eccitazione. Magari arrivi anche a correre a Central Park - nonostante invitino proprio a non farlo vista la possibilità di restare secco grazie a un albero - perché ti senti ancora più figo del solito nei tuoi shorts e tank tecnici noncurante di quello che accade intorno. Giri con lo slogan "io corro ovunque, non importa se piove o nevica o passa un uragano". Che belli che sono! Meno inspiring del solito, ma belli. E poi ricordo l'altra vocina che fa capolino ogni tanto e che invece dice "c'è sempre la possibilità che questi americani stiano esagerando tutto come al solito." A New York non si può verificare quello che sta accadendo proprio in questo preciso momento nel Maryland. E proprio questa è quella che ti fa girare per strada tranquillo e/o da sciocco. Nonostante sì il termometro misuri l'ideale temperatura di 25°, ma allo stesso tempo ci sia un tasso di umidità da farti sudare come se fossi nella foresta amazzonica...
C'è una terza ragione che muove le formichine dentro e fuori dai numerosi negozi tipo Duane Reade ed è un po' più pratica: cioè l'arraffare il più possibile e fare scorta, di cibo prima di tutto - io che volevo solo una bottiglia di acqua frizzante per digerire l'ultimo light hamburger non sono riuscita a trovarne una, scaffali vuotissimi - ma anche di strumenti che possono diventare indispensabili, come la torcia in caso di black-out - anche questo è un suggerimento venuto direttamente da Bloomberg. Rufus questo lo ha seguito. Qui ha avuto forza il you never know - non si sa mai.


Questo è l'occhio di Rufus dalla Midtown. Da una posizione privilegiata, al sicuro, e senza ansie per i propri cari, la propria casa eccetera. Può essere che nel Greenwich Village, Soho, Tribeca... si veda qualcosa di diverso. A Staten Island, Coney Island e tutte le altre zone che stanno evacuando, è sicuro che si vede e si prova qualcosa di completamente diverso.

CITTA' DESERTA O SEMI-DESERTA
in zone normalmente affollate, tanto più di sabato pomeriggio.
Negozi e ristoranti tutti chiusi.

East 59th Central Park South

5th Avenue

West 54th da Madison Avenue

Esercito di poliziotti in Madison Avenue - per paura dei furti.
Il corpo speciale armato non si è fatto fotografare...

Tutti i Mc Donald's chiusi da stamattina 
vs tutti i Goodburgers che lavorano come pazzi


AVANZAMENTO DELLA MASSA NERA

Columbus Circle da Central Park

5th Avenue da Central Park

E CONSEGUENZE

Una certezza

Non più certezza - questo in particolare è un omaggio a Fabio...


CHIESA EPISCOPALE 0 - CHIESA CATTOLICA 1

St Thomas Church in 5th Avenue - trad: tutte le funzioni 
della domenica sono cancellate causa uragano Irene
St Patrick's Cathedral in 5th Avenue in piena attività 
- certo che questa sposa più fortunata di così...

La sempre viva Times Square
nonostante i chiari segnali

Qui è Rufus da New York City, è tutto per il momento. Passo la parola a Bloomberg. E per i prossimi aggiornamenti, se non ci sarà black-out come previsto..., STAY TUNED!


mercoledì 24 agosto 2011

Si procede sulla Route 1





Si sa, gli americani sono speciali nel dare lustro a ogni piccola sciocchezza, basta mettere un cartello e raccontare una storia.  A Kennebunkport questo è ben fatto con "la casa più romantica della storia" chiamata The Wedding Cake House. Fu fatta progettare da George Bourne, un costruttore di barche che dovette organizzare il matrimonio in fretta e furia e partire per mare senza dare il tempo di preparare la torta nuziale. Partendo promise alla neo sposa che al ritorno si sarebbe fatto perdonare e così nel 1826 costruì questa casa decorandala come appunto una wedding cake riproducendo i riccioli di panna montata... Ecco uno scorcio. Per me si sarebbe trasformata in giusta causa per richiesta di annullamento...

Da Kennebunkport si parte alla scoperta della penisola di Cape Cod. Quindi dal Maine si attraversa il New Hampshire per arrivare di nuovo in Massachussets. Prima di iniziare l'esplorazione del famoso Cape Cod, ha senso fare uno stop a Plymouth per una visita al Mayflower II, ricostruzione del 1955 del Mayflower, il vascello con cui i primi 102 pellegrini sbarcarono a Plymouth nel 1620.  



Altra visita d'obbligo, soprattutto se siete in compagnia di bambini, è alla Plimoth Plantation, la ricostruzione accurata del primo villaggio dei pellegrini risalente al 1627. Dei figuranti in costume animano il villaggio, parlano, si muovono, si atteggiano come britannici del 1600. Se rivolgete loro una domanda, vi rispondono come se foste in quell'epoca, non escono mai dalla parte. Che dire? E' divertente e immagino che per un bambino sia un modo simpatico oltre che efficace di imparare la storia. Uniche gaffes nella ricreazione, ma che un bambino può prendere sotto gamba, forse sono i figuranti belli in carne - all'epoca non c'era poi tutta questa abbondanza, e dopo due mesi in mare in 102 stivati in un vascello di 32 m di lunghezza... e scappa anche qualche metallico apparecchio per i denti.  Ma ho osservato i bambini, e la cosa non li disturba per niente, d'altronde un babbo natale ciccione o una befana con tanto di scopa può passare dal camino di casa... 

Da Plymouth ho guidato per altre 76 miglia - 122 km - per raggiungere Provincetown, una pittoresca località nella punta più a nord di Cape Cod. I 102 pellegrini sbarcarono qui per la prima volta e solo successivamente si spostarono verso Plymouth. Oggi è un porto di mare molto vivace, e gay friendly.  Da qui i collegamenti con il ferry da/per Boston. Se fate tappa a Provincetown, ve lo consiglio, pranzate al bancone del Ross' Grill Cafè and Wine bar @ The Whalers Wharf - cibo di ottima qualità, servizio impeccabile e vista strepitosa sulla baia 

Da Provincetown, a nord, fino a Chatham a sud, si estende il Cape Cod National Seashore, 40 miglia ovvero 64 km di dune e spiagge sabbiose, paludi salmastre, di scogliere e di boschi. Quest'area è sotto la protezione federale dal 1961 per opera dei Kennedy, che qui a Hyannis, hanno la famosa tenuta estiva dai tempi di Joseph e Rose. Lo Seashore è stato trasformato in un vero paradiso con bike trails, hiking paths e off-road tracks per fuoristrada. 

Lungo il tragitto: Harleysta pigro
Lungo il tragitto: Senza parole

Le spiagge da godere, o almeno visitare toccata e fuga soprattutto al tramonto quando sono semi deserte, sono tante.  Io mi sono gustata il tramonto a di Herring Cove Beach e ho atteso che le foche facessero capolino alla Nauset Light Beach.
Sunset 
Avvistamento di foche
The Nauset Lighthouse

E dopo, cena a Chatham al The Chatham Squire con le partite di football e baseball su grandi schermi, accompagnate da Samuel Adams Beer - chi ha confidenza la chiama Sam - proprio come veri ammericcani...
Mi raccomando la parte tavern thesquire.com

Altre info su Cape Cod su capeguide.com

Quasi 200 miglia - 321 km - in un giorno, richiedono poi un po' di riposo - dove se non a Newport nello stato di Rhode Island?  Città simbolo della America's Cup, qui è tutta una barca di un certo tipo. Sembra di essere in una cartolina.

La giornata di oggi è partita con la colazione tra gli snob del New England in vacanza, a Newport appunto, e stasera è terminata con cena e dopocena tra gli allegri e conviviali messicani di New York City al Toloache al 251 W 50th Street tra la 8th e Broadway toloachenyc.com

Rufus quindi è tornato a "casa", e qui fa concludere il giro.  Non scriverò ancora sul mio Amore, rischierei di essere ridondante. Se avrò altri consigli da dare su NYC, li inserirò tra i gadgets a destra - quindi troverete tutto. Se invece volete saperne di più su questo meraviglioso tour del New England, scrivetemi a rufus@aspassoconrufus.com , posso fornire molti altri dettagli e suggerire le tappe da fare, quelle dove vale la pena sostare qualche giorno e quelle dove invece basta un passaggio veloce. Dai miei piccoli errori logistici si possono almeno ricavare dei buoni consigli.

Mi godo questi ultimi giorni negli States e auguro a tutti di iniziare l'autunno con il piede giusto. Se vi accorgete che non è così, veloce sforbiciata, e ripartite con l'altro! Uno dei due è giusto per forza ;-)

Boothbay Harbor


domenica 21 agosto 2011

Maine Scenic Route 1



Altre parole:
moose - alce in tutte le forme, di legno, peluche che tengono in braccio una piccola aragosta - che non manca mai -, corna da indossare - per chi ne sentisse la mancanza... -, insegne che citano "cool like a moose". Poverino chissà se mai si è sentito cool un alce.


lighthouse - faro - detto anche beacon
Maine's lighthouses
Per secoli i marinai sono stati guidati dai pittoreschi fari del Maine. La costa è costellata da 63 fari, alcuni accessibili via terra altri abbarbicati su isole in mare aperto. Il faro di Portland, il più antico del paese, fu commissionato dal primo presidente George Washington e costruito nel 1791. Molti di questi fari sono aperti al pubblico, alcuni sono stati trasformati in musei sulla marina locale o la storia militare dell'area.
Ecco una guida virtuale - secondo me raggiungerli via mare ha tutto un altro sapore:
lighthouse.cc


Da Bar Harbor è iniziato il tour lungo la coastal scenic route 1. La meta per me è Kennebunkport per 2 giorni di spiaggia. Ma lungo il tragitto - 211 miglia, circa 340 km - le tappe che vale la pena fare sono tante. In ordine:
Penobscot Bay - è definita il "libro illustrato del Maine" con le sue colline che si tuffano sull'oceano, le onde che si infrangono sulle scogliere, le barche dei pescatori che ondeggiano nelle baie protette, le trappole per aragoste impilate sul molo. Sono famose le sue isole, lussureggianti e selvagge, paradiso per gli hikers e i kayakers.*
Boothbay Harbor - da qui si può raggiungere il Permaquid Point Light che offre una spettacolare vista della costa, e il Fisherman's Museum


Brunswick
Freeport 
Portland - prima capitale del Maine, rimane la sua città più grande. Sulla punta di una penisola, ha una splendida visuale su Casco Bay e le Calendar Islands sui tre lati. Per questo il poeta nativo di Portland Henry Wadsworth Longfellow la descrisse come "the beautiful town that is seated by the sea". La zona più vivace, rimessa a nuovo di recente, è quella del old port. Da qui partono anche i traghetti per Nova Scotia e Canada (che risparmiano ai viaggiatori circa 1370 km di guida). portlandmaine.com
Old Orchard Beach - la località balneare più vecchia degli USA. Attrezzata per i watersports.


* Non l'ho esplicitato finora, ma il Maine è considerato the great outdoors. Ed è un vero paradiso per tutti gli sports. Dal semplice running - in questi contesti anche i più reticenti alla corsa ne sono attratti -, cycling, hiking e tutti gli sport d'acqua kayaking, wind surfing, rafting eccetera. E' patria oltre che di pesca anche di caccia. Lungo la strada trovi cartelli che danno la frequenza radio per informazioni on fishing and hunting - considerati alla stregua degli altri outdoor sports.


Se volete fare uno dei tanti Whale Watch Tours, un consiglio di Rufus è di scegliere quello con la barca più piccola. Più la barca è piccola più ci si può avvicinare alle balene e si ha la possibilità di vivere la fantastica emozione di sentirsi niente e nessuno vicino a questo gigante del mare.


Per pranzo e/o cena è il caso di fermarsi in uno dei tanti lobster pound che si incrociano lungo la strada, dove l'aragosta passa dal mare alla pentola al piatto e può essere gustata in un picnic table con vista sull'oceano.




Una volta arrivata a Kennebunkport - anche qui una cartolina vivente - ho optato per un giorno di spiaggia insieme alla moltitudine di americani della Boston area che qui hanno la seconda casa, immersa nel verde e spesso affacciata sul mare.
Giornata di sole meraviglioso con una leggera brezza che non ti fa accorgere di abbronzarti stile aragosta appunto...



Questa mattina colazione con gradita sorpresa. Ilaria, una ragazza italiana che dopo essersi diplomata alla scuola alberghiera in Italia, ha deciso di arricchire il suo CV e migliorare l'inglese, prima con un anno in Australia e ora qui a Kennenbunkport. Luogo meraviglioso, ma decisamente fuori rotta. Qui non sono abituati a incontrare degli italiani. In automatico, sentendo che il mio inglese non assomiglia al loro, mi scambiano per una canadese del Québec, e quando dico che sono italiana, rispondono con "From Italy???".  Quindi la sorpresa di incontrare Ilaria è stata forte.  E mi ha riempito di gioia, non solo fare due chiacchiere nella mia lingua, ma confrontarmi con una ragazza agli inizi della sua carriera professionale che ha sentito di doversi fin da subito confrontare con un mondo senza confini. E mi ha fatto pensare che probabilmente sono molti i giovani connazionali che come lei lo fanno. Bello bello bello!

Altro legame con la madrepatria, guardate qui cosa ho trovato in vendita:
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