mercoledì 11 aprile 2012

Ancora un giorno a Dingboche

Giornata grigia anche oggi, ma in compenso il team si è ricomposto e tra le battute di Alle Tattoo e i video di Hans Peter su youtube della sua improbabile carriera da rock star anni '90... si ride molto. 

Se volete ridere anche voi, Hans Peter è quello in giacca che canta in ladino, robe da matti! Hans Peter in "La Noza"

Ecco alcune immagini della vita nel lodge.

Asciugatrice categoria AAA+


Santos in cucina. 
Da me soprannominato Tony Stràseta, perchè pulisce sempre (apprezzatissimo!)

Una climber del Massachusetts approfitta del nostro wi-fi

A un certo punto mi rompo del clima da ufficio dalle 9 alle 5... e decido di avventurarmi per la salita che porta allo Stupa. A cavallo. Meraviglioso! Avventura nell'avventura, al rientro in villaggio il bellissimo cavallo bianco selvaggio che vediamo sempre girare libero, imbizzarrito attacca la mia Sakura (che bella coincidenza il nome giappo) e io come un'idiota rimango attaccata alla sella mentre mi urlano "down down down" (giù giù giù), per fortuna a un certo punto riesco a scendere. Tutto bene quel che finisce bene... Ma non sono riuscita a immortalare la scena e nemmeno a fare il primo piano di Sakura come avrei voluto. Il suo proprietario l'ha portata al galoppo a sfogarsi. 
Per dirla tutta anche io ho dovuto attendere un po' prima di mettermi a battere sulla tastiera... figurarsi fare foto!

Rufus e Sakura

Dingboche dall'alto - Il Khumbu resort è quello con il tetto verde al centro dell'immagine



Ecco lo Stupa che domina Dingboche

Yakkino e mamma yak

Dopodichè il vuoto...

Uno Stupa (dal sanscrito stūpa[1]) è un monumento buddhista, originario del subcontinente indiano, la cui funzione principale è quella di conservare reliquie. Il termine deriva dal sanscrito (in tibetano Chorten) che letteralmente significa "fondamento dell'offerta". È il simbolo della mente illuminata (la mente risvegliata, divinità universale) e del percorso per il suo raggiungimento. Se si usano soltanto due parole, la migliore definizione di Stupa è "monumento spirituale". A livello simbolico, lo Stupa rappresenta il corpo di Buddha, la sua parola e la sua mente che mostrano il sentiero dell'illuminazione. Stupa da Wikipedia

Domani si parte per Lobuche (4.910 metri) dove passeremo la notte e poi il giorno successivo da Lobuche ci incammineremo per il campo base dell'Everest. Evviva!

martedì 10 aprile 2012

Uff oggi è dura

Stamattina mi sono alzata di umore nero. Ho sognato di rientrare a casa, in Italia, ma solo per un paio di giorni, poi sarei dovuta ritornare a Dingboche.
Tra noi ciòccapiatti, io Alle e Dominik, ogni volta che ci chiediamo “che giorno è?”, alla risposta puntuale di uno dei tre, segue il commento “cavolo sembra di essere qui da due mesi almeno…” invece sono solo 15 giorni. Questo da l’idea di quanto remoti siano i luoghi in cui ci troviamo, lontanissimi dalle nostre vite e dal nostro mondo con 2 voli e 2 settimane di viaggio tra camminate e pause di acclimatamento.  Figuriamoci se rientro a casa solo per un paio di giorni!  … I sogni sono sogni. O incubi.


Arrivo a Dingboche

Il maltempo non aiuta di certo a migliorare l’umore. E purtroppo neanche la familiare e piacevole cantilena dei brasiliani che riempiono il lodge mi rallegra. Per cercare di dare una svolta positiva, ho pensato di coccolarmi con quello che offre questo posto. Prima con una colazione di lusso: apple pancake (alle mele) con caffè nero. 



E poi mi sono chiesta “ma perchè devo soffrire il freddo per la regola che la stufa a sterco di yak viene accesa solo alle 17?"  E quindi mi sono ritrovata a fare una domanda che mai nella vita avrei pensato di porre: “can I buy some shit? posso comprare un po’ di merda?”  E così da qualche minuto la fiamma è partita e i miei amici gestori del lodge ne stanno approfittando per scaldare l’acqua.

Io sono arrivata a Dingboche ieri, dopo una passeggiata di 1 h e mezza insieme a Jagat Limbu, ormai mio supervisore, e Dawa Sherpa.  Dobbiamo rimanere finchè il resto del gruppo non rientrerà dall’Island Peak. Mi piace molto il lodge qui. Ci sono dei comfort che non troveremo più per il resto del trekking. Ovvero possibilità di doccia calda e una toilet abbastanza pulita. 

Asciugatura con messa in piega...

E’ incredibile come i propri criteri di valutazione subiscano un drastico ridimensionamento. Fino a prima di essere qui, non avrei fatto pp in una toilet del genere, piuttosto mi sarei tenuta fino a casa a costo di scoppiare. Qui non vedevo l’ora di arrivare al Khumbu Resort, questo il nome del lodge, per avere questo servizio - in comune - a 5 stelle!



Ieri, a Chhukhung, anche Alle mi diceva che prima di questa esperienza controllava sempre tutto, ripuliva i bicchieri prima di bere, le posate prima di mangiare. Ora appena entra nel lodge butta dentro una bevanda calda senza neanche guardare da dove viene e dove è contenuta. Tra un paio di giorni lo vedremo abbracciato a uno yak…

A proposito di yak, qui sono un bene supremo. Fanno da mezzo di trasporto carichi pesanti, da trattore per l’aratro, la loro cacca è fonte energetica, il loro latte è nutrimento e a fine corsa diventano carne da macello. Mi riportano alla memoria i racconti dei miei nonni, quando anche da noi avere una mucca era indice di ricchezza.  Non poi tanto tempo fa… E mi chiedo: perchè non usiamo anche noi lo sterco di vacca per alimentare le stufe? Più ecologico di così! Altro che pellet! Forse troppo ecologico e soprattutto troppo economico…



Processo di trasformazione dello sterco in combustibile...


Nel frattempo è arrivata la notizia che The Legend e i Karbon stanno già ridiscendendo l’Island Peak. Secondo i calcoli di Jagat, saranno a Dingboche nel primissimo pomeriggio. 

Per passare il tempo mi sono avventurata nel bucato a mano, eccolo documentato:
Dawa Sherpa mi prepara la bacinella con l'acqua calda

Peccato che poi la lavanderia sia all'aperto. (Notare gli UGG comprati in 5th Ave NYC...)

Ecco il risultato sulle mani

E peccato che inizi a nevigare acc!!!


Ora non mi resta che attendere il rientro dei vittoriosi dalla vetta dell'Island Peak!

domenica 8 aprile 2012

5.555 metri per il 5 del 5

Eh già... stamattina bella pimpante, o quasi, sono partita con il team per arrivare in vetta al Chhukhung Ri. La motivazione era quella di regalarmi un 5.555 per il mio compleanno il 5 del 5. Mi sembrava una bella coincidenza da far combaciare. Peccato che a 5.350 metri mi sia fermata perché mi sono sentita particolarmente ubriaca e l'ultimo tratto richiedeva un po' di concentrazione in più. Con l'occasione... ne ho combinata una delle mie. Avevo fatto tutta la salita fino a lì con Jagat Limbu e quando ho sentito che non ce la potevo fare, se non rallentando brutalmente, ho detto a Jagat di proseguire e che io sarei rimasta lì un po' a riposare e poi se me la fossi sentita, sarei ripartita piano per rientrare. Invece sono rientrata in 1 ora e 30, per me un buon tempo. Che nessuno si sarebbe aspettato. Così The Legend, non immaginando che fossi già al lodge a riposare ha fatto su e giù due volte pensando al peggio. Jagat purtroppo è stato sgridato. Se lui ha imparato a non lasciare mai nessuno da solo, io ho imparato a non fare più niente da sola... Porcocane. Tutti i miei compagni invece ce l'hanno fatta! Sono arrivati a 5.555 metri! Bravi!!! Io mi regalerò "semplicemente" il campo base dell'Everest, pazienza se non è tutto un 5! 

La magnificenza della natura ripaga di ogni fatica. 


Panni stesi all'ombra dell'Ama Dablam.

Inizia il cammino. Davanti a noi la catena del Nuptse.

Che fatica! Appoggiata ai bastoncini potrei anche dormire in certi momenti.

L'aquila sopra le nostre teste, un'emozione unica.

Cavolo! Manca ancora tanto. 


 Num Ri, Khali Himal, Kang Lemo