domenica 28 agosto 2011

sabato 27 agosto 2011

A grande richiesta

Eh sì sono ancora a New York, il volo è stato cancellato e per il momento sembra che il mio soggiorno si prolunghi di ben 4 giorni. Tutto grazie a questa santa della Irene... Tanti i messaggi ricevuti e le richieste di un "va tutto bene?". Va tutto bene. 
La situazione è bizzarra - per usare volutamente un termine che regali un pizzico di leggiadria. Nel punto più alto di Manhattan, non proprio vicini al mare, forse ce lo si può permettere. La televisione trasmette le news meteo che seguono minuto per minuto l'avanzata della corazzata Irene, nonché gli official press releases di Bloomberg che aggiornano sulla gestione logistica della situazione, allarmano la popolazione invitandola a seguire le direttive di evacuazione in alcune aree, e di prepararsi a stare chiusi in casa in altre. I toni sono allarmistici. E immagino che lo siano anche quelli delle televisioni straniere. Lo capisco dai messaggi che ricevo. Io sto vivendo la cosa in modo strano. Non sono allarmata. Capisco la necessità, anzi l'obbligo, per una città di questo tipo di organizzarsi il più possibile e prevenire e/o contenere la catastrofe. Si parla di un territorio esteso e di una varietà di popolazione, e di relative possibilità di difesa, o fuga, o protezione, piuttosto ampie. Quindi poche istruzioni base, dette ad alta voce, ripetute in continuazione tipo "la vostra vita è più importante della vostra casa" possono sembrare inutili per chi vive a Park Avenue e magari è già al caldo a Malibù da un giorno, e meno scontate per chi invece vive nel Bronx. E i senza tetto? Nel loro caso in effetti conta poco quello che dice Bloomberg alla TV... 
Chi come me, qui in questo punto, sta per strada il più possibile, lo fa per due ragioni. Uno perché già soffre di claustrofobia all'idea che si realizzi quello che stanno dicendo alla TV, e che quindi per almeno 12 h, noi non evacuati, dovremmo stare rinchiusi in casa o in una stanza d'albergo. In effetti per strada sono più gli stranieri che i newyorkesi che venerdì sono fuggiti per un long WE lontani da qui - parliamo sempre di chi può -. L'altra ragione è che c'è curiosità mista a incredulità. Se fossimo in un'altra epoca, senza comunicazione media, o una comunicazione rallentata, gireremmo per strada magari puntando il naso verso l'alto e chiedendoci che razza di acquazzone sta per arrivare visto la massa nera che sta girando qua sopra. Ma avremmo l'idea che una giacca waterproof o un ombrello ci basterebbero.  Invece sapere che sta accadendo qualcosa di grande, più grande di quello che puoi immaginare, di quello che hai mai visto, o l'hai visto solo in un film, e contemporaneamente avere una vocina che ti dice "quando mai mi ricapita un'occasione così?", ecco tutto questo ti regala una certa eccitazione. Magari arrivi anche a correre a Central Park - nonostante invitino proprio a non farlo vista la possibilità di restare secco grazie a un albero - perché ti senti ancora più figo del solito nei tuoi shorts e tank tecnici noncurante di quello che accade intorno. Giri con lo slogan "io corro ovunque, non importa se piove o nevica o passa un uragano". Che belli che sono! Meno inspiring del solito, ma belli. E poi ricordo l'altra vocina che fa capolino ogni tanto e che invece dice "c'è sempre la possibilità che questi americani stiano esagerando tutto come al solito." A New York non si può verificare quello che sta accadendo proprio in questo preciso momento nel Maryland. E proprio questa è quella che ti fa girare per strada tranquillo e/o da sciocco. Nonostante sì il termometro misuri l'ideale temperatura di 25°, ma allo stesso tempo ci sia un tasso di umidità da farti sudare come se fossi nella foresta amazzonica...
C'è una terza ragione che muove le formichine dentro e fuori dai numerosi negozi tipo Duane Reade ed è un po' più pratica: cioè l'arraffare il più possibile e fare scorta, di cibo prima di tutto - io che volevo solo una bottiglia di acqua frizzante per digerire l'ultimo light hamburger non sono riuscita a trovarne una, scaffali vuotissimi - ma anche di strumenti che possono diventare indispensabili, come la torcia in caso di black-out - anche questo è un suggerimento venuto direttamente da Bloomberg. Rufus questo lo ha seguito. Qui ha avuto forza il you never know - non si sa mai.


Questo è l'occhio di Rufus dalla Midtown. Da una posizione privilegiata, al sicuro, e senza ansie per i propri cari, la propria casa eccetera. Può essere che nel Greenwich Village, Soho, Tribeca... si veda qualcosa di diverso. A Staten Island, Coney Island e tutte le altre zone che stanno evacuando, è sicuro che si vede e si prova qualcosa di completamente diverso.

CITTA' DESERTA O SEMI-DESERTA
in zone normalmente affollate, tanto più di sabato pomeriggio.
Negozi e ristoranti tutti chiusi.

East 59th Central Park South

5th Avenue

West 54th da Madison Avenue

Esercito di poliziotti in Madison Avenue - per paura dei furti.
Il corpo speciale armato non si è fatto fotografare...

Tutti i Mc Donald's chiusi da stamattina 
vs tutti i Goodburgers che lavorano come pazzi


AVANZAMENTO DELLA MASSA NERA

Columbus Circle da Central Park

5th Avenue da Central Park

E CONSEGUENZE

Una certezza

Non più certezza - questo in particolare è un omaggio a Fabio...


CHIESA EPISCOPALE 0 - CHIESA CATTOLICA 1

St Thomas Church in 5th Avenue - trad: tutte le funzioni 
della domenica sono cancellate causa uragano Irene
St Patrick's Cathedral in 5th Avenue in piena attività 
- certo che questa sposa più fortunata di così...

La sempre viva Times Square
nonostante i chiari segnali

Qui è Rufus da New York City, è tutto per il momento. Passo la parola a Bloomberg. E per i prossimi aggiornamenti, se non ci sarà black-out come previsto..., STAY TUNED!


mercoledì 24 agosto 2011

Si procede sulla Route 1





Si sa, gli americani sono speciali nel dare lustro a ogni piccola sciocchezza, basta mettere un cartello e raccontare una storia.  A Kennebunkport questo è ben fatto con "la casa più romantica della storia" chiamata The Wedding Cake House. Fu fatta progettare da George Bourne, un costruttore di barche che dovette organizzare il matrimonio in fretta e furia e partire per mare senza dare il tempo di preparare la torta nuziale. Partendo promise alla neo sposa che al ritorno si sarebbe fatto perdonare e così nel 1826 costruì questa casa decorandala come appunto una wedding cake riproducendo i riccioli di panna montata... Ecco uno scorcio. Per me si sarebbe trasformata in giusta causa per richiesta di annullamento...

Da Kennebunkport si parte alla scoperta della penisola di Cape Cod. Quindi dal Maine si attraversa il New Hampshire per arrivare di nuovo in Massachussets. Prima di iniziare l'esplorazione del famoso Cape Cod, ha senso fare uno stop a Plymouth per una visita al Mayflower II, ricostruzione del 1955 del Mayflower, il vascello con cui i primi 102 pellegrini sbarcarono a Plymouth nel 1620.  



Altra visita d'obbligo, soprattutto se siete in compagnia di bambini, è alla Plimoth Plantation, la ricostruzione accurata del primo villaggio dei pellegrini risalente al 1627. Dei figuranti in costume animano il villaggio, parlano, si muovono, si atteggiano come britannici del 1600. Se rivolgete loro una domanda, vi rispondono come se foste in quell'epoca, non escono mai dalla parte. Che dire? E' divertente e immagino che per un bambino sia un modo simpatico oltre che efficace di imparare la storia. Uniche gaffes nella ricreazione, ma che un bambino può prendere sotto gamba, forse sono i figuranti belli in carne - all'epoca non c'era poi tutta questa abbondanza, e dopo due mesi in mare in 102 stivati in un vascello di 32 m di lunghezza... e scappa anche qualche metallico apparecchio per i denti.  Ma ho osservato i bambini, e la cosa non li disturba per niente, d'altronde un babbo natale ciccione o una befana con tanto di scopa può passare dal camino di casa... 

Da Plymouth ho guidato per altre 76 miglia - 122 km - per raggiungere Provincetown, una pittoresca località nella punta più a nord di Cape Cod. I 102 pellegrini sbarcarono qui per la prima volta e solo successivamente si spostarono verso Plymouth. Oggi è un porto di mare molto vivace, e gay friendly.  Da qui i collegamenti con il ferry da/per Boston. Se fate tappa a Provincetown, ve lo consiglio, pranzate al bancone del Ross' Grill Cafè and Wine bar @ The Whalers Wharf - cibo di ottima qualità, servizio impeccabile e vista strepitosa sulla baia 

Da Provincetown, a nord, fino a Chatham a sud, si estende il Cape Cod National Seashore, 40 miglia ovvero 64 km di dune e spiagge sabbiose, paludi salmastre, di scogliere e di boschi. Quest'area è sotto la protezione federale dal 1961 per opera dei Kennedy, che qui a Hyannis, hanno la famosa tenuta estiva dai tempi di Joseph e Rose. Lo Seashore è stato trasformato in un vero paradiso con bike trails, hiking paths e off-road tracks per fuoristrada. 

Lungo il tragitto: Harleysta pigro
Lungo il tragitto: Senza parole

Le spiagge da godere, o almeno visitare toccata e fuga soprattutto al tramonto quando sono semi deserte, sono tante.  Io mi sono gustata il tramonto a di Herring Cove Beach e ho atteso che le foche facessero capolino alla Nauset Light Beach.
Sunset 
Avvistamento di foche
The Nauset Lighthouse

E dopo, cena a Chatham al The Chatham Squire con le partite di football e baseball su grandi schermi, accompagnate da Samuel Adams Beer - chi ha confidenza la chiama Sam - proprio come veri ammericcani...
Mi raccomando la parte tavern thesquire.com

Altre info su Cape Cod su capeguide.com

Quasi 200 miglia - 321 km - in un giorno, richiedono poi un po' di riposo - dove se non a Newport nello stato di Rhode Island?  Città simbolo della America's Cup, qui è tutta una barca di un certo tipo. Sembra di essere in una cartolina.

La giornata di oggi è partita con la colazione tra gli snob del New England in vacanza, a Newport appunto, e stasera è terminata con cena e dopocena tra gli allegri e conviviali messicani di New York City al Toloache al 251 W 50th Street tra la 8th e Broadway toloachenyc.com

Rufus quindi è tornato a "casa", e qui fa concludere il giro.  Non scriverò ancora sul mio Amore, rischierei di essere ridondante. Se avrò altri consigli da dare su NYC, li inserirò tra i gadgets a destra - quindi troverete tutto. Se invece volete saperne di più su questo meraviglioso tour del New England, scrivetemi a rufus@aspassoconrufus.com , posso fornire molti altri dettagli e suggerire le tappe da fare, quelle dove vale la pena sostare qualche giorno e quelle dove invece basta un passaggio veloce. Dai miei piccoli errori logistici si possono almeno ricavare dei buoni consigli.

Mi godo questi ultimi giorni negli States e auguro a tutti di iniziare l'autunno con il piede giusto. Se vi accorgete che non è così, veloce sforbiciata, e ripartite con l'altro! Uno dei due è giusto per forza ;-)

Boothbay Harbor


domenica 21 agosto 2011

Maine Scenic Route 1



Altre parole:
moose - alce in tutte le forme, di legno, peluche che tengono in braccio una piccola aragosta - che non manca mai -, corna da indossare - per chi ne sentisse la mancanza... -, insegne che citano "cool like a moose". Poverino chissà se mai si è sentito cool un alce.


lighthouse - faro - detto anche beacon
Maine's lighthouses
Per secoli i marinai sono stati guidati dai pittoreschi fari del Maine. La costa è costellata da 63 fari, alcuni accessibili via terra altri abbarbicati su isole in mare aperto. Il faro di Portland, il più antico del paese, fu commissionato dal primo presidente George Washington e costruito nel 1791. Molti di questi fari sono aperti al pubblico, alcuni sono stati trasformati in musei sulla marina locale o la storia militare dell'area.
Ecco una guida virtuale - secondo me raggiungerli via mare ha tutto un altro sapore:
lighthouse.cc


Da Bar Harbor è iniziato il tour lungo la coastal scenic route 1. La meta per me è Kennebunkport per 2 giorni di spiaggia. Ma lungo il tragitto - 211 miglia, circa 340 km - le tappe che vale la pena fare sono tante. In ordine:
Penobscot Bay - è definita il "libro illustrato del Maine" con le sue colline che si tuffano sull'oceano, le onde che si infrangono sulle scogliere, le barche dei pescatori che ondeggiano nelle baie protette, le trappole per aragoste impilate sul molo. Sono famose le sue isole, lussureggianti e selvagge, paradiso per gli hikers e i kayakers.*
Boothbay Harbor - da qui si può raggiungere il Permaquid Point Light che offre una spettacolare vista della costa, e il Fisherman's Museum


Brunswick
Freeport 
Portland - prima capitale del Maine, rimane la sua città più grande. Sulla punta di una penisola, ha una splendida visuale su Casco Bay e le Calendar Islands sui tre lati. Per questo il poeta nativo di Portland Henry Wadsworth Longfellow la descrisse come "the beautiful town that is seated by the sea". La zona più vivace, rimessa a nuovo di recente, è quella del old port. Da qui partono anche i traghetti per Nova Scotia e Canada (che risparmiano ai viaggiatori circa 1370 km di guida). portlandmaine.com
Old Orchard Beach - la località balneare più vecchia degli USA. Attrezzata per i watersports.


* Non l'ho esplicitato finora, ma il Maine è considerato the great outdoors. Ed è un vero paradiso per tutti gli sports. Dal semplice running - in questi contesti anche i più reticenti alla corsa ne sono attratti -, cycling, hiking e tutti gli sport d'acqua kayaking, wind surfing, rafting eccetera. E' patria oltre che di pesca anche di caccia. Lungo la strada trovi cartelli che danno la frequenza radio per informazioni on fishing and hunting - considerati alla stregua degli altri outdoor sports.


Se volete fare uno dei tanti Whale Watch Tours, un consiglio di Rufus è di scegliere quello con la barca più piccola. Più la barca è piccola più ci si può avvicinare alle balene e si ha la possibilità di vivere la fantastica emozione di sentirsi niente e nessuno vicino a questo gigante del mare.


Per pranzo e/o cena è il caso di fermarsi in uno dei tanti lobster pound che si incrociano lungo la strada, dove l'aragosta passa dal mare alla pentola al piatto e può essere gustata in un picnic table con vista sull'oceano.




Una volta arrivata a Kennebunkport - anche qui una cartolina vivente - ho optato per un giorno di spiaggia insieme alla moltitudine di americani della Boston area che qui hanno la seconda casa, immersa nel verde e spesso affacciata sul mare.
Giornata di sole meraviglioso con una leggera brezza che non ti fa accorgere di abbronzarti stile aragosta appunto...



Questa mattina colazione con gradita sorpresa. Ilaria, una ragazza italiana che dopo essersi diplomata alla scuola alberghiera in Italia, ha deciso di arricchire il suo CV e migliorare l'inglese, prima con un anno in Australia e ora qui a Kennenbunkport. Luogo meraviglioso, ma decisamente fuori rotta. Qui non sono abituati a incontrare degli italiani. In automatico, sentendo che il mio inglese non assomiglia al loro, mi scambiano per una canadese del Québec, e quando dico che sono italiana, rispondono con "From Italy???".  Quindi la sorpresa di incontrare Ilaria è stata forte.  E mi ha riempito di gioia, non solo fare due chiacchiere nella mia lingua, ma confrontarmi con una ragazza agli inizi della sua carriera professionale che ha sentito di doversi fin da subito confrontare con un mondo senza confini. E mi ha fatto pensare che probabilmente sono molti i giovani connazionali che come lei lo fanno. Bello bello bello!

Altro legame con la madrepatria, guardate qui cosa ho trovato in vendita:
FIAT for sale $ 4,900




giovedì 18 agosto 2011

Sono a Cabot Cove?

Cabot Cove, secondo i riferimenti presenti nella serie televisiva The murder, she wrote - ovvero La signora in giallo  -, è un paesino nel Maine di 3.560 abitanti che si affaccia sull'Oceano Atlantico, che vive soprattutto grazie alla florida pesca, favorita da un porticciolo sito in un'insenatura naturale lungo la costa rocciosa e frastagliata. Originariamente vi viveva una tribù di indiani d'America. Ospita una fornita biblioteca ricca di interessanti documenti, manoscritti e cimeli vari, adorato luogo di ricerca di Jessica - Fletcher -.
Il villaggio dovrebbe trovarsi a circa 40 chilometri sulla linea di costa dalla principale città del Maine, Portland, ad una distanza di 30 chilometri tra le città di Freeport e Brunswick.


Ecco quando arrivi a Bar Harbor, come in ogni paesino lungo questa costa, hai l'idea di arrivare a casa di Jessica Fletcher. Questo dà ai fans del telefilm una fotografia istantanea del contesto, soprattutto paesaggistico, in cui mi trovo.


Bar Harbor, Frenchman Bay


Nota: peccato che in realtà le scene girate nel Maine siano davvero poche, Cabot Cove sia un paesino fittizio e tutto la serie sia stata girata a Mendocino - California -. La casa in stile vittoriano che nella serie rappresenta l'abitazione della Fletcher è il b&b Blair House Inn blairhouse.com  
Altra nota per gli appassionati, Mendocino si trova non lontano da Bodega Bay famosa perchè è dove Alfred Hitchcok girò Gli uccelli.  

Pot pourry di parole per descrivere la costa del Maine:
blueberries - mirtilli e quindi blueberry muffins - muffin ai mirtilli, blueberry pie - torta ai mirtilli, blueberry pancake - pancake ai mirtilli, blueberry beer, blueberry margarita... 
lobster - aragosta e quindi steamed or boiled lobster - aragosta al vapore o bollita, lobster roll - panino con aragosta, grilled lobster - aragosta alla griglia, lobster fishing - pesca dell'aragosta (con tour organizzati), lobster trap buoys - galleggianti per la pesca delle aragoste...lobster lobster lobster in tutte le salse! e io ne sto decisamente approfittando...
whales - balene e puffins - trad. puffino, un uccello marino - e quindi whale and puffin watching tour, whale adoption...
Acadia National Park
Prima e dopo

Se passate per Bar Harbor, consiglio una tappa da Stewman's Lobster Pound stewmanslobsterpound.com

Bringing the blues 
Si dice che i nativi americani del Maine siano stati i primi a riconoscere la versatilità dei mirtilli, usandoli per insaporire le pietanze e probabilmente anche per scopi medicinali. I 60.000 acri - circa 24.300 ettari - di mirtilli del Maine diventano rosa pallido in primavera quando fioriscono, blu in agosto e settembre e porpora in inverno. Il raccolto commerciale iniziò nel 1840 and ora produce qualcosa come 88,5 milioni di pounds - circa 40.000 tonnellate - all'anno.


Lobster tales
Secondo la legge dello stato, il pescatore di aragoste del Maine può mettere fino a 800 trappole ma ogni area di pesca delle aragoste stabilisce i limiti a cui attenersi rigidamente. Le trappole di ogni pescatore sono marchiate da floating buoys - galleggianti - con una combinazione di colore distintiva.
Le aragoste "legal" in questo stato misurano tra 3 e 1/4 a 5 inches - da 8,3 a 12,7 cm - dalle orbite degli occhi all'inizio della coda. Quindi significa che non puoi trovare l'equivalente di Moby-Dick delle aragoste nei ristoranti del Maine. Il peso legale dell'aragosta è di 5 pounds - 2,3 kg.
Le aragoste gravide non possono essere pescate e quando vengono catturate vengono segnate con un V sulla coda e ributtate in mare. E' un sistema per preservare la popolazione di aragoste (nda e l'economia della costa).


Acadia National Park
Nel 1524 mentre esplorava l'area conosciuta come Down East Maine, l'esploratore italiano Giovanni Verrazzano, rimase colpito dalla somiglianza della linea costiera con la regione greca di Arcadia. Nel tempo lo spelling cambiò leggermente e Acadia venne adottato come nome del attuale National Park, il 10° più visitato negli USA.
Situato nell'isola del Mount Desert, il parco di 35000 acri - 14.164 ettari - è un selvaggio incontaminato paradiso con coste battute dalle onde e foreste nell'interno. La strada stagionale Loop Road di 27 miglia - 43 km è bella da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo per godere della vegetazione e darsi la possibilità di imbattersi nella fauna, castori, cervi dalla coda bianca, volpi rosse, e occasionalmente l'orso bruno.
Altre info su
nps.gov/acad/index.htm

acadia.national-park.com

mercoledì 17 agosto 2011

The Way Life Should be

Così recita il cartello di benvenuto nel Maine, conosciuto anche come "Vacationland".  E in effetti... sto scrivendo il mio diario di viaggio da questa favolosa postazione!  



La mia visita a Boston termina con una lunga camminata per le vie di Beacon Hill, dove irlandesi e italiani (di origine) si mescolano e concentrano.  Qui è tutto un pub dopo una pizzeria o un ristorantino Italian style. Da lì, giù verso il Waterfront per un pranzo veloce, New England style, sul molo.


Italiani nel Massachusetts

La Grande Migrazione
Dopo il 1890 gli Italiani cominciarono ad emigrare negli Stati Uniti in numero massiccio. Si calcola che tra il 1890 ed il 1920 circa sei milioni entrarono negli U.S.A. L’America offriva tutte quelle opportunità che all’epoca non erano disponibili in Italia. Tipicamente l’italiano che giungeva in America in quel periodo, vi arrivava con l’intenzione di trovare lavoro. Accumulare denaro per ritornare in patria, presso la famiglia d’origine ed il villaggio nativo con i risparmi guadagnati. C’era poca predisposizione a stabilirsi permanentemente. Per questo vennero chiamati “birds of passage”. Gli immigrati italiani furono attirati a Boston per una serie di fattori, La città area uno dei maggiori porti d’accesso negli U.S.A. con le sue facilitazioni d’entrata. Spesso gli immigrati impoveriti – non potevano permettersi di viaggiare più ad ovest, alla ricerca di condizioni maggiormente favorevoli, quali quelle offerte dalla California. Inoltre gli italiani già esistenti a Boston offrirono un valido appoggio ed aiuto ai nuovi arrivati. Ma il fattore più importante fu la disponibilità di molteplici lavori per gente poco preparata o istruita: costruzioni, trasporti, manifattura: tutti settori economici floridi, che a Boston e nella sua provincia potevano offrire lavoro. Tra le varie zone geografiche d’origine italiane, Napoli e la sua provincia furono una sacca importante dopo il 1890, mentre la Sicilia rappresentò almeno un quarto degli emigrati italiani del periodo complessivo della Grande Emigrazione.
L’Italia del nord fu rappresentativa per l’emigrazione precedente il 1890, ma continuò a fornire numeri significativi anche nel periodo successivo. La zona di Lucca fu un’area geografica di rilevante emigrazione.

...da massvacation.it


Che idea mi sono fatta di Boston?  Per gli americani l'attrazione principale è il suo carattere europeo.  Per noi che europei siamo, è una bella città, interessante per la parte fondamentale che gioca nella storia americana e per le attrattive di cui ho già parlato. Si può tranquillamente visitare tutta - Harvard Yard incluso - in due o tre giorni. 

Dicono tutti che il momento migliore per visitare Boston, e il New England in generale, sia quello del foliage autunnale - ottobre -.  Ma ci sono altre date in calendario che possono essere prese in considerazione per decidere il momento giusto - ne cito solo alcune:
Metà marzo - St Patrick's day parade
Aprile - terzo lunedì Patriots day parade e per gli sportivi, stesso giorno la Boston Marathon
4 luglio - Boston Pops Annual Fouth of July Concert and Fireworks

e poi, sempre per gli sportivi i periodi hot di campionato dei Red Sox, dei Patriots, dei Boston Celtics.

Per altre info su Boston:

Dopo pranzo sono partita per il Maine, prendendo la Interstate 95 fino a Bangor e poi giù per la main road 1 fino a Bar Harbor.* Un saliscendi di 5 ore circa in mezzo ai boschi.  Verde verde verde e ancora verde. Mi ha ricordato il tour fatto qualche anno fa in Canada, gli spostamenti da Vancouver a Jasper a Banff. La stessa splendida natura, ma dopo 3 ore... diciamo che mi è mancata un po' la varietà che immagino regali il foliage autunnale.  Però ne è valsa la pena! Perché Bar Harbor, quella la prima destinazione del mio giro sulla costa del New England, è proprio quello che mi aspettavo, vero collirio per gli occhi - come direbbero i brasiliani.  Ma questo lo racconterò passo passo.

* Esiste un'altra opzione: Interstate 95 fino a Freeport per poi prendere la Coastal Road 1 - scenic route - per godersi il panorama sconfinato della costa. Io ho optato per l'altra per due ragioni, è più veloce e tanto tra 3 giorni seguirò la coastal per scendere fino a Kennebunk.




lunedì 15 agosto 2011

Pure Matt Damon tra gli allievi celebri

Giornata passata a Harvard. Purtroppo la pioggia a catinelle, senza pause, ha manomesso il piano di trascorrere un po' di tempo all'aria aperta passeggiando e riposando dedicandosi alla lettura nello Harvard Yard. Altro che 15 agosto! Sembra fine ottobre, senza il plus del foliage multicolor autunnale tanto noto e decantato.
Quindi non ci sono stati momenti di particolare ispirazione.  Certo che essere in uno dei centri del sapere più importanti al mondo ha la sua forza e ti fa riflettere su tante cose: a come la comunicazione - letteratura, media, cinematografia, merchandising eccetera - USA docet - riesca a far entrare l'università più vecchia e prestigiosa degli USA nelle case di tutto il mondo come se fosse l'università più vecchia e prestigiosa del mondo - e noi nemmeno lo sappiamo quanto vecchie sono e prestigiose erano (...) le nostre università; a come tu che sei nato in un'altra parte di mondo abbia avuto possibilità diverse "e che ne sarebbe stato di me se avessi potuto passare di qui?", a come fare affinché tuo figlio possa accedere anche a questo... per esternarne solo alcuni di quei pensieri.
Non male per una visita veloce sotto cats and dogs, con difficoltà perfino anche solo a scattare qualche foto.

Widener Library 
- intitolata a Harry Elkins Widener che morì sul Titanic nel 1912, 
con più di 3 milioni di volumi, è la terza biblioteca più grande degli USA.

Per entrare nei buildings bisogna mostrare la Harvard ID
Per tutti ma non per tutti...

John Harvard Statue 
- la statua che celebra il più famoso benefattore di Harvard.  Nel 1638 John Harvard morì e lasciò metà delle sue proprietà e così "The New College" prese il nome di "Harvard College".
La statua si trova di fronte alla University Hall, il cuore dello Yard, disegnato da Charles Bulfinch e costruito nel 1816.


Vediamo se così funziona...

Questo è il periodo del summer break, quindi sono pochi gli studenti che girano, però ce ne sono e se ti fermi in un qualsiasi caffè li trovi che soli soletti o in gruppo si danno a lettura, chiacchiere o navigazione internet, tanto qui sono tutti free wi-fi. Anch'io mi sono rintanata in uno dei caffè per asciugarmi un po' le ossa, riscaldare lo stomaco con un tè caldo e ritrovare il buonumore - calato per il maltempo - con una lettura interessante e divertente - se è vero che sono i libri a scegliere te e non viceversa, direi che qui abbiamo fatto centro! ma di questo parleremo più avanti e in altra sede -. Secondo me sono riuscita a confondermi tra gli studenti. No forse no.

Sottotitolo: understanding philosophy through jokes 
- capendo la filosofia attraverso le barzellette

Dove mi sono fatta scegliere dal libro?  Ovviamente nella libreria all'interno di The Coop thecoop.com


Dove ho pranzato?
Al Russel House Tavern 14 J.F.K. Street, Cambridge