domenica 26 dicembre 2010

A weird life!

Questa è la pagina del diario del 23 dicembre.
Da qui inizia il viaggio.

All’alba Rufus è partito – destinazione USA, nuovamente.  Entusiasmo, felicità, eccitazione eccetera eccetera, sono difficili da provare quando la sveglia suona alle 4.  Comunque partire per un break, sapendo di ritrovare amici lontani e di passare le feste in un modo meno tradizionale, sono tutti ottimi motivi per scattare in piedi al primo colpo di drin drin.
Ma la vita è davvero strana a volte e riserva delle sorprese, o gioca degli scherzi un po' cattivi, proprio quando meno te li aspetti.  
Un’altra banalità? Forse, però quanto spesso questo fa rima con verità?
Aeroporto – check in.  Solo una persona davanti a noi, forse due.  Ma Rufus è troppo assonnato per notare.  Finché il compagno di viaggio di Rufus non saluta e fa le dovute presentazioni.  Presentazioni superflue…
Pensate alla persona che nella vostra vita ha, come uno tsunami, spazzato tutto ciò su cui poggiavate i piedi.  Non importa se l’ambito è sentimentale, professionale, familiare.  Non importa.  Pensate davvero a un’onda gigantesca, che senza preavviso, colpisce la vostra casa e getta in pasto alla risacca i resti di quello che pensavate essere indistruttibile.  Io auguro a chi legge di non aver mai vissuto o vivere una situazione del genere, ma chi l’ha provata sa esattamente di cosa parlo.  A Rufus è successo.  Sono rimaste le fondamenta, perché quelle erano belle solide. 
Piacere Rufus.  E chi stringe la mano dall’altra parte è proprio chi, qualche tempo fa, originò, volontariamente e consapevolmente, quello tsunami.   E quando poi la vita decide di essere burlona, fa le cose davvero per bene, e così è successo che damblé Rufus si è ritrovato “l’Onda”come vero e proprio compagno di viaggio.  E sì che un 747 è bello grande…
Non c’è una morale alla fine  di questo racconto. Solo delle riflessioni a voce alta.
Di certo questa volta Rufus non ha passato il tempo del volo a studiare i must do’s del soggiorno in USA.  Piuttosto ha ripercorso ricordi e sentimenti di un’epoca della sua vita e cercato di capire come tutto ora possa essere così impolverato da quasi cancellare, quasi, una grande sofferenza.   Un colpevole da giustiziare?  Un esecutore infallibile?  O un’ulteriore vittima di un sistema fallato?  Mah! e soprattutto non ha importanza.
Ringraziato no, senz’altro non era da ringraziare – c’è sempre un giusto modo e un modo sbagliato anche per generare uno tsunami - però Rufus è stato felice di constatare che anche sentimenti come rabbia, delusione, tristezza, non propriamente positivi, se “ben” vissuti e soprattutto ben metabolizzati, possono essere un grande generatore di cambiamenti positivi.  Chiaro che un elemento neutrale, non controllabile, ha giocato un ruolo fondamentale in questo processo: il TEMPO.  Ecco… se non ci fosse stato il TEMPO di mezzo, un calcio sugli stinchi non gliel’avrebbe levato nessuno. ....  Altro che atteggiamento ZEN…
Ora Rufus si concentrerà sul viaggio.  Weird life weird life!

Happy Holidays